Quest’anno
il corso di “Storia delle cose” ha trattato il tema dell’alimentazione per
ricollegarsi all'ormai prossima Expo di Milano 2015, “Nutrire il pianeta,Energia per la vita”. Ed è proprio di
questo tema che si occupa il blog di ogni singolo studente, in particolare di
una COSA DA MANGIARE e di una COSA PER MANGIARE: le parole, la cultura, i miti, la storia, la
geografia, la produzione, le ricette e le proprietà ad esse associabili.
Il mio blog si
è occupato dell’ANGUILLA, la vera protagonista, e dello SCOLAPASTA.
L’anguilla è
un pesce enigmatico, dissimile agli altri esemplari per la forma e per la riproduzione.
Conosciuta ed apprezzata nel mondo culinario fin dall'antichità, infatti
venivano catturate anche nella preistoria, dal Homo heidelbergensis, grazie ai
fattori ambientali e territoriali che favorivano il loro passaggio in zone di
acqua calma e bassa. Vi sono riferimenti all'anguilla anche nelle storie dei
pellegrini, che avevano scoperto l’esistenza del pesce grazie agli indiani, che gliel'avevano donato come simbolo di amicizia.
Nelle favole
e miti appare sotto forme diverse, trasformandosi nelle epoche e nei continenti.
Da Abaia, Malese, gigante anguilla protettrice di tutti gli abitanti dell’oceano,
a Namazu, a volte anguilla, altre pesce gatto, di origine Giapponese, in grado
di dare origine ai terremoti, ma anche Tuna-roa, ed altri già citati nel blog
qui. Rappresenta il simbolo dell’inafferrabilità e della virilità.
Dalle
leggende, la presenza delle anguille si diffonde anche nella modernità, tramite
l’arte, la musica, i libri, il cinema ed i fumetti.
In cucina l’anguilla
ha numerose declinazioni, che variano da paese e paese. Le sue proprietànutrizionali variano in base all'età, ma in generale è un pesce grasso, ricco
di vitamine, denso e carnoso.
Il ciclo riproduttivo rimane ancora oggi un mistero. Infatti le anguille non si riproducono
in cattività, ma si spostano dall'Europa al Mar dei Sargassi, dove si
riproducono e da dove non ritornano. Le loro larve vi restano da uno a due
anni, poi sono portate dalla Corrente del Golfo fino alle coste europee, e così
continua il ciclo. L’allevamento consiste nella cattura delle anguille cieche e
nel loro accrescimento fino all'età desiderata.
L’anguilla è
una specie ad altro rischio di estinzione, a causa della sua incapacità di
riprodursi in cattività e dello sfruttamento continuo ed imperterrito dell’uomo.
Negli ultimi 30 anni le anguille Europee, Americane e Giapponesi sono diminuite
del 99%, sia per pesca eccessiva che per l’inquinamento, perdita e degrado dell’habitat,
parassiti e malattie, cambi climatici e territoriali.
È quindi
necessario riconsiderare in modo sostenibile lo sfruttamento di questa specie e
delle altre risorse ambientali, per impedire la loro estinzione e conoscerle
dal vivo, non solo attraverso i miti.
Links:
https://books.google.it/books?id=Osowwagdch8C&pg=PA40&lpg=PA40&dq=anguilla+simbolo&source=bl&ots=J6ZCpTQmWB&sig=a715ffGnZUozztJDZ6AyH8ZeeDs&hl=it&sa=X&ei=InSdVOWwNMmxUZjag_AK&ved=0CDkQ6AEwBw#v=onepage&q=anguilla%20simbolo&f=false